martedì 9 febbraio 2016

STORIE DI MITI: L'ANELLO DEL NIBELUNGO


Nibelunghi è il nome dato dalla tradizione germanica a una stirpe mitologica di nani, che viveva sotto terra e conosceva i segreti della fusione del ferro.

La più celebre riscrittura del mito nibelungico è quella effettuata da Richard Wagner, che scrive e mette in musica il ciclo "L'anello del Nibelungo", la cui composizione si svolge tra il 1848 e il 1874.

È da notare comunque che il capolavoro wagneriano (letterario oltre che musicale) è sorto dalla fusione di vari miti ed elementi derivanti da numerose fonti più antiche del Nibelungenlied e meno dipendenti di questo dal pensiero cristiano: le saghe islandesi e scandinave sono la più vera ed autentica fonte mitologica dell'Anello del Nibelungo.

Quest'opera immane nasce nel clima del '48: il ribelle Sigfrido che spezza la lancia del padre degli Dei, Wotan, simbolicamente accende la speranza di un cambiamento radicale. Lo scrittore irlandese George Bernard Shaw vide in Siegfried una trasposizione artistica del rivoluzionario anarchico russo Bakunin.

J. R. R. Tolkien ha riscritto la saga dei Nibelunghi durante i suoi anni di studi riguardanti la letteratura medievale Norrena, ispirandosi alle fonti Eddiche, cioè alle versioni islandesi della saga. Suo figlio Christopher Tolkien ha raccolto questi suoi appunti in un libro, uscito nel 2009, chiamato La leggenda di Sigurd e Gudrùn.

Non si sa chi abbia raccontato per primo le imprese dei Nibelunghi, e da chi siano state trascritte.

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